SULLA SOGLIA


Questa volta il viaggio non sarà un percorso liberatorio. So già che non avremo da dirci nulla, perchè non puoi parlare. Crederò d'averti capita e ti accudirò come meglio potrò. Mi piangerà il cuore, quando, tornando, ripenserò ad un corpo che è prigione, ad un cuore che s'era chiuso ancor prima d'ogni attacco e di ogni offesa. Sono anch'io sulla tua strada. Non ci teniamo per mano, nè camminiamo l'una accanto all'altra: è solo la stessa via, dritta; nessuna deviazione, nessuna confidenza ai passanti, si procedere con sguardo basso, a contare i passi su una terra che non ci sembra cambiare.
Si sta sulla soglia, che sia d'una stanza o d'una casa: ombre verticali in perenne attesa.
Ho più di settantanni: forse è così che si comincia a svanire.

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